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PRE-GIUDIZIO 6:
È impossibile risolvere problemi concreti solo parlando…


Cerchiamo di sfatare anche questo falso mito:
lo Psicologo non è dotato di poteri paranormali, non è dotato di lenti a raggi x capaci di leggere i nostri pensieri e non emana raggi laser che possono modificare il nostro comportamento a nostra insaputa, nemmeno con poteri ipnotici e suggestivi (i quali, per quanto siano stati portati alla ribalta del grande pubblico tramite spettacoli e dicerie che sconfinano nella “magia”, restano una pratica specialistica riservata – scuole ipnoterapiche – che può avere effetto solo previa nostra esplicita disponibilità a parteciparvi).

Lo psicologo non è onnipotente, onnisciente o superiore alle persone che a lui si rivolgono, non cerca di inculcare i propri valori e non dice agli altri come comportarsi.
È anche lui una semplice “persona”, un’essere umano competente di psicologia ma non certo un “mago” prestigiatore.
Inoltre la Psicologia non implica sempre un bisogno di “curare”, non tutto si sistema con una pillola, e lo psicologo non ha certo la “bacchetta magica”.

Ma soprattutto la tutela e la garanzia per una qualsiasi persona che si rivolga ad un vero Psicologo (iscritto all’Albo professionale) è la dimensione Etica del professionista che è tenuto al rigoroso rispetto del Codice Deontologico degli Psicologi il quale, tra le altre cose afferma:
“lo Psicologo Rispetta l’autonomia e le credenze dei sui pazienti, si astiene dall’imporre il suo sistema di valori e non usa in modo inappropriato la sua influenza…”

L’iscrizione all’Albo garantisce che il professionista abbia compiuto l’iter formativo ed esperienziale necessario per esercitare la professione con i sufficienti requisiti etici e umani di rispetto e tutela dell’altro, così che anche nei casi di persone altamente suggestionabili e influenzabili (come può capitare per certe dimensioni di fragilità psicologica) si astenga in modo rigoroso dall’illudere, raggirare o prevaricare.

I più critici attaccano la professione dicendo:
“Gli psicologi fanno i soldi sulle sofferenze degli altri”.

Affermazione pericolosa e fuorviante ma facilmente falsificata dai dati dell’evidenza reale:
non si sceglie di lavorare in campo umanistico e sociale solo per denaro, ma perché si è spinti da nobili valori etici e umanitari.
L”interesse e l’obiettivo primario sono il “bene” di chi ci sta di fronte.

Fare lo psicologo significa credere in ciò che si fa, prendere a cuore il benessere dei propri pazienti e dedicare a loro più tempo di quello che può rappresentare la classica seduta di un’ora. Lo psicologo riflette prima e anche successivamente. Cerca di affrontare con loro la situazione, entra in relazione, prova empatia nei loro confronti, si interessa sinceramente, favorisce la consapevolezza, offre il proprio aiuto, cerca di essere un terreno fertile e favorevole per il cambiamento.
Nel processo di cura avviene una sospensione del giudizio, l’accettazione completa della persona, non vi sono colpe ma si affrontano con serenità le proprie paure e le proprie vergogne.
Non si ricerca il soddisfacimento immediato ma un benessere più duraturo.