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PRE-GIUDIZIO 5:
Nessuno può capire il mio dolore…


Perchè una credenza di questo tipo può essere limitante e riduttiva?

Un mito da sfatare è la presunta vulnerabilità e debolezza dell’individuo che richiede un sostegno psicologico.
In realtà è l’esatto contrario: divenire consapevoli del proprio disagio e trovare la motivazione personale di affrontarlo unita al “coraggio dell’umiltà” che ci suggerisce di ricercare una guida professionale che ci accompagni nel “viaggio interiore” e che ci aiuti ad fronteggiarlo e superarlo, sono indice di personalità equilibrata, sana, lungimirante e soprattutto onesta con sé stessa (non si illude di dover fare sempre tutto da sola).

Se il cercare soluzioni ai propri problemi in modo autonomo e indipendente è salutare e benefico, ed è sicuramente un segno di determinazione e volontà, allo stesso tempo è assolutamente vero e reale che molti problemi della vita non si risolvono solo con la caparbietà, soprattutto quando ci accorgiamo che i nostri tentativi, anche se ripetuti, falliscono e le difficoltà che comportano aumentano nel trascinarsi avanti senza soluzione, così che potrebbero diventare insormontabili se trascurati od omessi (come l’orgoglio ferito spesso fa pur di non riconoscere e ammettere non solo il fallimento nel cercare una soluzione, ma soprattutto il bisogno di un aiuto).
Infatti ci vuole un grande coraggio per riuscire a “chiedere aiuto” quando i nostri sforzi da soli non bastano. Un tipo di coraggio particolare e speciale che va oltre lo sterile “orgoglio” di volercela fare da soli a “tutti i costi” (solo per dimostrare a sé e agli altri che “io non ho bisogno di nessuno”), un tipo di coraggio che si sposa con la fiducia verso il genere umano (gli “altri”) e che si nutre di un’altrettanto speciale tipo di umiltà: quello che chiamerei il “coraggio” dell’umiltà “nobile” (non certo un’umiltà dettata dalle limitazioni e ristrettezze, ma bensì un’umiltà frutto della ricchezza interiore che sa riconoscere quando è bene saper chiedere).

Nobiltà d’Animo è ciò a cui ci si riferisce: riconoscere Disagi e Limiti personali (senza nasconderli, ometterli o, peggio ancora, attribuirli e proiettarli sugli altri) è in realtà un grande Atto di Forza (autentica, serena, riconoscente) e non è certo una “debolezza” (come sostenuto da chi scivola sul piano inclinato di questo pregiudizio).

Ultima cosa importante, proprio per rincuorare le persone che hanno molto a cuore l’aspetto di autonomia e auto-determinazione del proprio essere (caratteristica che, come si diceva all’inizio, è una Virtù e un Valore sacrosanto): qualunque cosa accada nel percorso psicologico con un professionista, il “merito” e la responsabilità del “cambiamento-miglioramento” avvenuti sono esclusivamente della persona coinvolta, in quanto lo psicologo può servire solo come “guida”, sostegno e supporto del processo in corso, ma nessuno può affrontare e superare il disagio psichico al posto nostro (il professionista non può “camminare” con i nostri piedi, può solo indicarci la strada e magari spronarci e incoraggiarci a percorrerla, ma: nostra è la responsabilità e il merito di farlo). Questa è un’ottima tutela della nostra libertà e responsabilità individuale.

Dimensione “Relazionale” della cambiamento-cura-trasformazione:
“Alleanza terapeutica” = Collaborazione con finalità condivisa

Ovviamente questo ragionamento si applica anche per chi caratterialmente è sul versante opposto rispetto al bisogno di autonomia: estrema dipendenza dagli altri con totale delega di responsabilità, riassumibile con l’affermazione: “questo è il mio problema, me lo risolva lei”.
Il desiderio di cambiare è ben diverso dal pretendere che qualcuno ci risolva i problemi.

Come appena evidenziato, ciò non è assolutamente possibile in quanto il processo di cambiamento psicologico è un percorso che è da affrontare “camminando” con i propri piedi, e nessuno può farlo per noi (per quanto un professionista possa essere essenziale nell’aiutarci a scegliere il cammino e nel sostenerci nel percorso aiutandoci a trovare la forza e la fiducia per affrontarlo).
Una persona ha detto:
“Ciascun individuo ha ricevuto nelle proprie mani un Meraviglioso Potere, sia usato nel bene o nel male:
la silenziosa, inconsapevole, invisibile influenza sulla propria vita”.